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L’EUROPA C’È E NON C’È: LA MAGGIORANZA (53,1%) VUOLE L’EURO

Eurispes, 31° Rapporto Italia: la Repubblica del “ni” e l’ascesa della “Qualipatia”. Il Rapporto Italia 2019, giunto alla 31^ edizione ruota attorno a 6 dicotomie, illustrate attraverso altrettanti saggi e 60 schede fenomenologiche. Vengono affrontati attraverso una lettura duale della realtà, temi che l’Istituto ritiene rappresentativi, anche se non esaustivi, della attualità politica, economica e sociale del nostro Paese. Ad arricchire il Rapporto, la situazione economica delle famiglie e i consumi, il mondo del lavoro, l’euro e l’Europa, l’opinione sui temi etici, il testamento biologico e il fine vita, il gioco con vincita in denaro, il rapporto dei cittadini con la televisione pubblica, il mondo degli animali, le nuove abitudini alimentari e la sensazione di sicurezza dei cittadini.

Roma, 31 gennaio 2019 - «Che la costruzione europea mostri più di qualche crepa è di fronte agli occhi di tutti. Così come è evidente che la stessa sopravvivenza dell’Europa sia strettamente legata alla sua capacità di ritornare allo spirito e ai valori indicati dai padri fondatori e a prendere atto dei cambiamenti epocali che sono intervenuti dopo Maastricht. Il sogno sembra essersi interrotto a metà e, in attesa, ci è stata propinata una Europa della burocrazia, delle lobbies, delle banche, della finanza e una moneta senza Stato, incoerente e troppo debole nella costruzione di quel modello di “economia sociale di mercato” che avrebbe dovuto qualificare quello europeo rispetto ai principali modelli di sviluppo esistenti nel mondo», sostiene il Presidente dell’Eurispes.

Italiani moderati, tra vantaggi e svantaggi, “meglio” rimanere nell’Unione

Quasi la metà dei cittadini (49,5%) rimane su una posizione equilibrata, affermando che per l’Italia far parte dell’Unione comporta vantaggi e svantaggi. Quasi uno su cinque (19,2%) pensa invece che per l’Italia far parte dell’Unione rappresenti un valore aggiunto, mentre il 13,4% crede sia uno svantaggio. Il 17,9% non ha voluto prendere una decisione. Oltre sei italiani su dieci (60,9%) ritengono che il nostro Paese debba restare in Europa (+12,1% rispetto all’indagine del 2017), solo il 14,2% vorrebbe uscirne definitivamente (-7,3% rispetto al 2017); ben un quarto non sa orientarsi (24,9%).

Uscire dall’euro? Vince il fronte del “no”

La maggioranza degli italiani vuole che l’euro continui ad essere la moneta corrente (53,1%), solo il 23,9% vorrebbe che l’Italia uscisse dalla moneta unica; molti (23,9%) non hanno saputo rispondere.

Quasi quattro intervistati su dieci (39,2%) ritengono che l’Italia debba rispettare una regola imposta dall’Europa anche se va contro gli interessi del Paese, ma, nello stesso tempo, credono che si debba impegnare affinché possa essere modificata. Il 20,5% suggerisce di non rispettare regole che ledono i nostri interessi e il 12,4% afferma che, anche se non condivisa, una regola va comunque rispettata. Il 27,9% non sa rispondere.

Il futuro: 4 su 10 pensano che l’Europa resisterà

Per quasi quattro cittadini su dieci (39,3%) l’Unione europea resisterà nonostante le difficoltà, il 19,3% è convinto che dopo la Brexit un altro paese membro uscirà dall’Unione, il 16,3% crede che l’Europa unita non sia destinata a durare; il 24,1% non si esprime.

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