27/10/2018 - Come ne «'A Livella» di A. De Curtis (il grande Totò), grottesco, ironia e leggerezza sono le chiavi narrative di una vicenda universale (la morte) che istrionismo e polemica riescono a sdrammatizzare, affidando alla morte un ruolo 'paradossale' per ridicolizzare certe bassezze della vita burocratica e bacchettona, inneggiando alla vita vera ed ai sentimenti profondi che essa è in grado di generare.
Così la morte, per quanto dolorosa e incolmabile, si mette al servizio della vera dignità del vivere e dell'uomo, ben al di là del potere e dell'umana arroganza. La morte che può elevarsi ben di sopra delle umane miserie e scrivere graffiti e pagine di eternità nel sentimento degli uomini, assai più che nel libro del potere e delle vane onorificenze.
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