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POTERE AL POPOLO: “SGARBI DISPREZZA LA DONNA, RELEGANDOLA AL RUOLO SUBUMANO DI ‘FIGA’”

Potere al Popolo Messina. Comunicato stampa “sul volgare linguaggio di Sgarbi, assessore dei beni culturali e dell'identità siciliana della Regione Sicilia": "Riteniamo queste parole un concentrato di misoginia, che offendono non solo Cecilia Strada, ma con lei tutte le donne che Sgarbi ha dato prova di disprezzare, relegandolo al ruolo subumano di "figa"." 

Messina, 15/02/2018 - Soltanto ieri, 14 febbraio, festa degli Innamorati, si è svolto in tutto il mondo il One Billion Rising, manifestazione che in più di 200 paesi celebra la parità delle donne in amore e nelle relazioni interpersonali, denuncia gli stupri e i femminicidi e attraverso la danza collettiva rivendica per il corpo femminile il diritto all'espressione e al piacere.

Peccato che in Italia basta una donna attivista e libera come Cecilia Strada che pubblica sui social una foto contenente una scritta goliardica sui muri per scatenare le peggiori reazioni sessiste non solo della rete, ma della politica declinata al maschile, fra i quali spiccano Ignazio La Russa e Vittorio Sgarbi.

La scritta immortalata invitava scherzosamente a non "scopare con i fascisti per non farli riprodurre": da qui il violento attacco di Sgarbi che è subito passato alle offese personali, asserendo:
"La figlia di Gino Strada può stare tranquilla: non troverà fascista che voglia fare sesso con lei, e tanto meno riprodursi in lei; non vorranno darle una gioia, sacrificandosi. La figa è un’altra cosa, e non ha orientamento politico. Per questo faticherà a trovare anche comunisti disposti a fare sesso con lei. Diciamo che la questione non è politica, e finirei qui".

Riteniamo come PaP - Messina che queste parole siano un tristemente noto concentrato di misoginia, becero maschilismo e inarrivabile cattivo gusto, che offendono non solo Cecilia Strada, ma con lei tutte le donne e quell'elettorato femminile che Sgarbi ha dato prova di disprezzare, relegandolo al ruolo subumano di "figa".

Se le donne per Sgarbi contano soltanto in funzione della loro possibile appetibilità sessuale e del ruolo riproduttivo, evidentemente ne sta negando la complessità di persone, di individui e con essa i diritti e la dignità che ne conseguono.

Chiediamo pertanto le opportune dimissioni di Vittorio Sgarbi da assessore beni culturali e dell'identità siciliana della Regione Sicilia:

un politico e rappresentante istituzional che si esprime così nei confronti di un genere non può rappresentare le donne.
E se non rappresenta le donne non rappresenta nemmeno il popolo.



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