ROMA, 25/09/2017 – Rosy Bindi, presidente della Commissione Nazionale Antimafia nel corso della trasmissione "Presadiretta" di Riccardo Iacona, dal titolo "I Mammasantissima", che andrà in onda stasera in prima serata alle 21.15 su Rai3, descrive con preoccupazione i primi risultati del lavoro della Commissione sui rapporti tra mafia e massoneria.
«I primi risultati dimostrano che tra gli iscritti alle logge massoniche di Calabria e Sicilia, ci sono alcuni nominativi di condannati per 416 bis, quindi per associazione mafiosa, nonché un numero rilevante di situazioni giudiziarie in itinere, imputati, rinviati a giudizio, sia di reati di mafia che di quelli che comunemente chiamiamo i reati spia di comportamenti mafiosi o comunque di collusione con la mafia».
«La nostra - precisa l’on. Rosy Bindi - non è un’inchiesta sulla massoneria, ciò che la Commissione Antimafia sta facendo è un’inchiesta sui mafiosi massoni. Per noi è molto importante questa inchiesta perché si parla di una sorta di nuova organizzazione delle mafie che vede insieme pezzi delle mafie, pezzi della massoneria, dello Stato, delle classi dirigenti del nostro Paese».
Nessuna loggia massonica ufficiale aveva consegnato i nomi degli iscritti alla scadenza fissata dalla Commissione alla data dell’ 8 febbraio 2017: richiesta della Commissione parlamentare Antimafia delle liste degli iscritti alle logge calabresi e siciliane.
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, aveva risposto così a una domanda durante l’audizione come testimone in Commissione Antimafia: “Sulla consegna degli elenchi ho scritto una lettera alla presidente Bindi motivando il perché la consegna degli elenchi non può avvenire. Si ritiene che consegnando gli elenchi dei 23mila fratelli del Grande Oriente si compierebbe un reato, il Parlamento ha approvato una legge sulla privacy che tutela la riservatezza dei dati sensibili”. Bisi è stato convocato dopo l’arresto dei fratelli Occhionero, accusati di aver carpito dati a oltre 18mila persone. Tra le vittime del cyberspionaggio, secondo le indagini della Procura di Roma, ci sarebbe stato anche Bisi che ha sospeso Giulio Occhionero iscritto alla loggia massonica.
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