Ad erogarlo ci avrebbero pensato i comuni prevedendo un contributo economico, in presenza di un patto individuale, calibrato sulle esigenze delle vittime con o senza figli minori, siglato tra Regione e la beneficiaria e pensato per percorsi di 'autosufficienza'. "Quanto avvenuto - dice il deputato regionale del M5s Giovanni Di Caro - in commissione è semplicemente inaccettabile.
I diritti delle donne si tutelano con i fatti non con dichiarazioni a mezzo stampa". "Il Governo Musumeci - prosegue - latita quando è necessario adottare provvedimenti concreti che vanno in questa direzione, così come i componenti della maggioranza, che latitano i lavori della commissione". "Mentre a Roma - aggiunge la deputata regionale del M5S Roberta Schillaci - il Governo Conte adotta il 'Codice rosso', che modificando il codice di procedura penale introduce misure a sostegno delle donne che denunciano le violenze subite, in Sicilia il Governo Musumeci le scarica, azzerando il capitolo di spesa della finanziaria.
Oggi ci è stata negata la possibilità di fare qualcosa di concreto e di utile per chi è vittima di violenza”. “In una terra dobe dall'inizio dell'anno ad oggi si registrano 5 femminicidi, dove si registra il più alto tasso di denunce e dove il 70% delle donne non ha un lavoro, questa misura - conclude - avrebbe potuto consentire loro la possibilità di smarcarsi da chi le maltratta o le espone a violenze fisiche e psicologiche e avrebbe dato loro la speranza di poter ricominciare, ripartendo da se stesse".

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