Loading...

LA NASCITA DI GESÙ E IL BANDO DI CESARE NELLA POESIA POPOLARE IN SICILIA

Ninnaredda (Novena di Natale) è un brano tratto dalla raccolta "Vinni cu vinni", pubblicata dalla Polygram (etichetta Polydor, 1978) (Num. catalogo 2448 072). Il canto, tramandato oralmente, appartiene alle tradizioni popolari dei Nebrodi, in provincia di Messina, è eseguito da Mimmo Mòllica, assieme a Calogero Emanuele, Delfio Plantemoli e un gruppo di strumentisti, tra cui Lucio Fabbri, al violino.

[22/12/2018] - In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.


L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. […]
Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo la lasciò.

















LU BANNU DI CESARI

Quannu Cesari ittau
ddu gran bannu rigurusu,
San Giuseppi si truvau
'ntra la chiazza rispittusu.

San Giuseppi era cunfusu:
 Comu fazzu cu’ Maria?
S’idda senti chistu bannu
voli veniri cu’ mia.

E Maria ci ha rispunnutu:
 Fatta sia la vuluntati,
giacché Diu l'ha dispunutu
vegnu d’unni mi purtati.

San Giuseppi caminava
'ntra muntagni e boschi scuri,
San Giuseppi e lu Signuri
arridutti a lu fridduri.

Ci cumparsi flosamenti
ddà davanti un pillirinu:
 Unni iti bona genti
cu’ sti grandi friddurati?

Itivinni a ‘dda cuntrada,
c'è ‘na grutta arriddussata,
ddà c'è paglia e l'addumati,
risturati la nuttata.

‘Sennu ddà Maria arrivata
vitti un boi e ‘na mangiatura,
ddu armaluzzi a la latata,
pocu fenu e pagghia dura.

Ralligrativi pasturi,
giacch’è natu lu Missia,
‘n Bettilemmi, a li fridduri,
nasciu ‘n brazza di Maria.

A quattr'uri di la notti
San Giuseppi ci dicia:
 Haiu fattu quantu potti,
cchiù nun pozzu spusa mia.



IL BANDO DI CESARE
Quando Cesare lanciò
quel gran bando rigoroso,
San Giuseppe si trovò
nella piazza rispettoso.

San Giuseppe era confuso:
 Come faccio con Maria?
Se lei sente questo bando
vorrà venire con me.

E Maria gli rispose:
 Fatta sia la volontà,
giacché Dio ha così disposto
vengo dove mi portate.

San Giuseppe camminava
tra le montagne e boschi scuri,
San Giuseppe ed il Signore
ridotti al freddo e al gelo.
Gli comparve, dimessamente,
là davanti un pellegrino:
 Dove andate buona gente
con questo gran freddo?
Andatevene in quella contrada,
c'è una grotta riparata,
là c'è paglia e la bruciate,
ristorate la nottata.
Essendo là Maria arrivata
vide un bue e una mangiatoia,
due animali ai lati,
un po’ di fieno e dura paglia.

Rallegratevi pastori,
giacch’è nato il Messia
a Betlemme, al freddo
è nato tra le braccia di Maria.
A quattro ore della notte
San Giuseppe le diceva:
 Ho fatto quanto ho potuto,
di più non posso sposa mia.

Subscribe to receive free email updates:

Related Posts :

0 Response to "LA NASCITA DI GESÙ E IL BANDO DI CESARE NELLA POESIA POPOLARE IN SICILIA"

Post a Comment

Loading...