L’indirizzo che abbiamo dato a livello parlamentare - spiegano ancora Ficara e Zafarana - è quello di ottenere una ripartizione di queste risorse equa tra le diverse aree del paese, ma per fare questo, occorre che la Regione Siciliana aumenti e di molto, la propria quota minima di compartecipazione del 40%. Al momento infatti la Regione con il governo Crocetta aveva investito appena 15 milioni e mezzo di euro che, tradotto nei fatti, significa avere infrastrutture scadenti da dopoguerra, mentre altre regioni del Mezzogiorno quali Lazio o Campania sono già al passo grazie a investimenti ben maggiori delle rispettive Regioni. Auspichiamo quindi che il governo Musumeci, faccia la sua parte in sede di Conferenza Unificata, aumentando lo stanziamento per la compartecipazione dato che al momento riceviamo appena il 3,63% degli investimenti nazionali.
Una percentuale ridicola rispetto ad altre regioni d’Italia che hanno addirittura meno chilometri di linea ferrata rispetto alla nostra, tra le quali, Lazio, Campania e Toscana. Un vero paradosso se si considera che la Sicilia, è la quinta regione del Paese per numero di chilometri di linea ferrata. Musumeci - sottolineano Ficara e Zafarana - deve fare la sua parte anche in virtù dei numerosi disservizi denunciati dal comitato pendolari pochi giorni fa su ritardi accumulati nelle principali tratte siciliane, dove su 76 treni osservati il 16 novembre, il ritardo accumulato è stato di 34 ore e 35 minuti. La Regione Siciliana, che ha firmato il contratto di servizio con Trenitalia lo scorso Maggio, vigili sulla qualità del servizio offerto ai cittadini” - concludono i deputati.
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