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MIGRANTI E LACRIME: "MARE CHE UNISCI IL MONDO E LO ALLONTANI"

14/11/2018 - Nuove Lacrime e vecchie Americhe: 1880 – 1915, circa 9 milioni di emigranti attraversano l'Oceano per raggiungere le Americhe, 4 milioni di italiani approdano negli Stati Uniti, molti più della metà sono meridionali. L'invasione del Regno delle due Sicilie aveva visto ‘emigrare’ i macchinari delle fabbriche verso il Nord Italia, divenuto il triangolo industriale della penisola (Piemonte, Lombardia e Liguria).

Nel Meridione d’Italia le guerre avevano procurato più di un milione di morti. Il terremoto di Messina del 1908 aveva ucciso più di 100.000 persone, causando circa 100 mila sfollati. Non rimaneva che emigrare in massa. Povertà e miseria erano la sola prospettiva, e l’emigrazione appariva la sola speranza di migliorare la propria condizione.
A partire dal 1880 gli Stati Uniti aprirono le porte all'immigrazione. Il capitalismo si faceva più pragmatico. Le navi che trasportavano in Europa ogni genere di merci tornavano negli USA cariche di emigranti, e milioni di esseri umani affrontarono l'Oceano in cerca di fortuna.

Dal molo nuovo, accanto a vecchie lacrime,
fragorosa di suoni e di vociare anonimo,
la nave sciolse l'ancora alle Americhe,
profanando occhi di madri e mogli esauste,
incredule di mondi senza regole,
dove le cuoche scherzano ed ammiccano,
straripanti di ghiros e kebab.


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