Rinviare all’età adulta l’appagamento dei diritti naturali dei bambini e delle bambine è una grave negazione dei diritti dell’essere umano, negazione che spesso (purtroppo) si consuma nell’ambito familiare, a scuola, nelle comunità in cui sono del tutto assenti spazi per il gioco, per l’accoglienza e l’intrattenimento dei bambini.
Il 20 novembre è la ricorrenza annuale della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (UNCRC), approvata nel 1989, una data fondamentale per la tutela e la rivendicazione dei diritti dei bambini, non già “uomini di domani” ma uomini di oggi, non già oggetti passivi da assistere, ma soggetti (persone) attivi, titolari di decisioni e diritti.
Secondo la Convenzione, sono "bambini e adolescenti") gli individui di età inferiore ai 18 anni (art. 1), il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza (art. 3).
Se i bambini sono titolari di dirtitti (diritto alla vita, alla salute, ad esprimere la propria opinione, all’identità, all'istruzione, di giocare, etc.) vige pure per loro la Dichiarazione Universale dei diritti umani e con essa il «diritto umano alla pace»: pace interna e pace internazionale, pace nella giustizia (opus iustitiae pax). La pace proclamata dall’Articolo 28, intesa come la costruzione di un sistema di istituzioni, di relazioni e di politiche di cooperazione all’insegna di: “se vuoi la pace, prepara la pace”.
Il ‘nuovo’ Diritto internazionale (Carta dell’ONU) definisce la guerra un ‘flagello’, e risolutamente la ripudia, la interdice.
La guerra è vietata, la Pace consentita.
0 Response to "LA PACE PER LA GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DELL'INFANZIA"
Post a Comment