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LE CICALE NON CANTANO ALLE STELLE: IL LORO CANTO D'AMORE IN UNA FILASTROCCA DI MIMMO MIMMO MÒLLICA

"Le cicale non cantano alle stelle" è una bella filastrocca che Mimmo Mòllica dedica alle cicale. Il loro stridulo verso 'raccontato' in divertenti e delicati versi da Mòllica. Una filastrocca in rima per i bambini e adulti. Il canto come funzione sessuale, di corteggiamento, nella stagione dell'amore. 


30/10/2018 - Le cicale non cantano alle stelle, cantano all'amore. Cantano nella bella stagione per riprodursi, cantano più forte. Sono i soggetti maschi, con il loro apparato sonoro costituito da lamine. Fanno vibrare ritmicamente i ‘timballi’. Il loro scopo è attrarre le femmine, e frinire cantando insieme, come una sega elettrica, fa parte dei ‘canti’ d'amore.
"Le cicale non cantano alle stelle" è una bella filastrocca che Mimmo Mòllica dedica alle cicale che cantano all’amore. Il proverbiale ‘canto’ che ricorda le calde giornate estive, il loro stridulo verso 'raccontato' in divertenti e delicati versi da Mòllica. Una filastrocca in rima per i bambini e per gli adulti. Il canto come funzione sessuale, di corteggiamento, nella stagione dell'amore. Il canto delle cicale come una filastrocca: il vizio mai perso di fare il verso. Filastrocche per vivere sempre felici e contenti ma fino a un certo punto.

Una filastrocca alla volta: Le cicale non cantano alle stelle, cantano all’amore. Il proverbiale ‘canto’ ricorda le calde giornate estive in cui il loro stridulo verso si fa sempre più costante, mentre il crepuscolo si spegne e la notte si avvicina. A ‘cantare’ sono gli esemplari maschi, dotati di particolari organi (i timballi), posti alla base dell’addome.

Il canto delle cicale ha una funzione sessuale, di corteggiamento: il suono emesso dal maschio serve ad attirare l'attenzione della femmina nella stagione dell'amore: l'estate.



Le filastrocche siamo noi

Nelle filastrocche ci siamo noi, la famiglia, le situazioni familiari e sociali, i personaggi e le immagini della fantasia, delle fiabe e delle leggende.



È vero che le cicale cantano, ma è un canto che viene da un altro mondo, è lo stridore dell’invisibile sega che sta tagliando le fondamenta di questo. (José Saramago)

Il loro verso, in effetti, prende il nome di frinito, participio passato di frinire: verbo intransitivo, voce onomatopeica; fritinnire viene riferito alle cicale, ma pure agli uccelli ed ai bambini. È perciò un verbo che indica il suono caratteristico che emettono le cicale.
Le cicale ‘cantano’ in pieno giorno, nelle giornate assolate, mentre i grilli fanno sentire il loro verso di notte. Il canto delle cicale ha una funzione sessuale, di corteggiamento: il suono emesso dal maschio serve ad attirare l'attenzione della femmina nella stagione dell'amore: l'estate. Per questa ragione non sarà facile udire il verso delle cicale nel periodo invernale.

[...]

Si danno un gran da fare,
non perdono un istante:
“Sono una gran cantante,
son nata per cantare”.

E cantano alle stelle,
le guardano incantate
per intere nottate,
ma...

_______________

"Le cicale non cantano alle stelle"
di Mimmo Mòllica
Filastrocche una alla volta
Formato Kindle
Amazon Media EU S.à r.l.
ASIN: B07C583MHB


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