Piraino (Me), 16/03/2018 - È davvero (come si dice) un modo per fare cassa? Per rimpinguare il bilancio comunale? Non vogliamo crederlo! Trasformare una bella località come Piraino e il suo territorio in luogo di contenzione e di pena per fare cassa sarebbe il peggiore investimento che un’amministrazione comunale possa fare, laddove i predecessori hanno operato per farne un luogo turistico e di accoglienza, con tanto di cineteatro, zona turistica e commerciale, pista per la corsa ed il jogging.
Andare a cinema a Gliaca di Piraino, recarsi al mare, a fare gli acquisti o una semplice passeggiata rientra tra le abitudini che sempre più si sono affermate negli ultimi anni tra Zapparddino e Gliaca, in Comune di Piraino, in provincia di Messina. Sempre più persone, negli ultimi anni, hanno preso l’abitudine di recarsi a Zappardino per fare benzina, per comperare il giornale o fare la spesa; a Gliaca di Piraino per andare a cinema, al mare, etc.
Oggi – però - il tragitto è reso inspiegabilmente ostile e insidioso da un autovelox ‘messo al passo’ per rilevare banalissime infrazioni al codice della strada, in quel tratto percorribile a 50 km/h, e che ci può costare da 41,70 € a 54 euro, se si eccede di soli 5 km/h. Cinque (5) km orari o anche meno!
Potremmo capire e accettarlo per una velocità che comporti rischi e pericolo per l’incolumità delle persone e delle cose, per una guida spericolata o sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, per strafottenza…
Ma così stando le cose, Piraino si unirebbe alla mole di comuni italiani che per “fare cassa” ‘avvelenano’ la vita sociale col ricorso a modalità sanzionatorie inaccettabili, considerate diaboliche e percepite come odiose.
Alla prima infrazione del genere, semmai, sarebbe ‘civile’ una comunicazione di avvertimento: “Gentile signore, la sua auto ha superato di 5 km/h il limite di velocità in quel tratto, la prossima volta saremo costretti ad elevare contravvenzione per l’importo di euro 41,70, etc.”.
Se così fosse, se Piraino venisse trasformata in un luogo inospitale, saremmo i primi a non volerci più andare, sarebbe una sorta di bancomat al contrario. Perché, francamente, per quanto la coscienza popolare e personale possa trovarci del tutto concordi nell’attuare una politica di prevenzione e salvaguardia dei pericoli derivanti dall’alta velocità, dalla disattenzione, dalla guida in stato di ubriachezza o per altri comportamenti che possono mettere in pericolo l’altrui incolumità, non riusciamo a trovare una sola giustificazione ad un simile metodo, in un tratto di strada che ogni giorno deve essere percorso per vivere e lavorare, o per recarsi allo svincolo autostradale, della civilissima Brolo).
Sarebbe l’inferno, la negazione della libertà stessa. L’assenza di vistose segnalazioni del limite di velocità e dell’esistenza di un autovelox in opera in quel tratto sarebbe davvero inaccettabile e proditorio: una tassa ulteriore sulla pelle delle persone che già fanno fatica a vivere, sopraffatte da infiniti balzelli statali, regionali, bollette, sanzioni, etc.
Sarebbe diabolico e perfino poco umano. Per fare cassa esistono altri modi nobili, intelligenti, fattivi, producenti e produttivi.
Se così fosse dovrebbero essere gli stessi commercianti, gli operatori economici, gli imprenditori e gli stessi cittadini di Zappardino, Gliaca e Piraino (ma non solo) a ribellarsi, per sentirsi abitanti di una comunità accogliente ed operosa e non vittime un bivacco oneroso.
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