“Al Governo regionale – aggiunge De Luca – ho espresso dubbi e preoccupazioni sull'avvio dell'iter, poiché il porto di Gioia Tauro si trova in una condizione di crisi economica che potrebbe travolgere anche l'autorità portuale della città dello Stretto. Il Porto di Messina è il primo per numero di passeggeri del Mediterraneo e ha un bilancio con un attivo di oltre 120 milioni di euro e un piano triennale di investimento 2018-2020 pari a circa 310 milioni, mentre quello di Gioia Tauro sta attraversando da tempo una condizioni di crisi". "Auspichiamo che dalle parole si passi ai fatti, dal momento che il governatore ha condiviso la nostra posizione, noi comunque vigileremo".
“Già nel 2015 – dicono la capogruppo del M5S all'Ars Valentina Zafarana e il deputato nazionale Francesco D'Uva – avevamo espresso le nostre perplessità. Siamo stati primi a sottolineare che accorpare le autorità portuali di Messina e Gioia Tauro non aveva alcuna logica. Già allora avevamo richiesto di valutare la creazione di un’unica Autorità dello Stretto, che comprendesse Messina, Milazzo, Villa San Giovanni e Reggio Calabria e che gestisse i traffici marittimi tra le due sponde, assicurando la necessaria continuità territoriale e puntando sulle sue caratteristiche peculiari". "Accorpare - concludono - l’Autorità Portuale di Messina a quella di Gioia Tauro sarebbe l’ennesimo smacco per tutti i cittadini siciliani e calabresi che da troppi anni vivono profondi disagi causati dalla progressiva riduzione dei servizi di trasporto per i pendolari, oltre che dalle continue ed illogiche scelte di Trenitalia”.
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