“Crediamo fortemente nel valore della formazione – ha ricordato il sindaco Roberto Materia – ed è per questa ragione che nel bando di selezione del direttore artistico, poi vinto da Sergio Maifredi, l’attivazione di laboratori di alto livello, destinati a giovani di talento che avrebbero potuto frequentarli gratuitamente, era una condicio sine qua non. L’esperimento è andato più che bene. E quest’anno abbiamo raddoppiato le produzioni e anche diversificato i laboratori”. E infatti una prima sessione di formazione ha visto cinque stagisti impegnati nell’assistenza alla regia de “Le parole volano”. Ora si passa ai laboratori i cui partecipanti saliranno sul palco per “Il canto di Nessuno”. Gli allievi di canto, zampogna a paru e percussioni integreranno le proprie arti sotto la guida di Incudine, Vasta e Rizzo con gli organetti del Maestro Benevento, Anthony Bellinvia alla fisarmonica e Carmelo Puliafito alla tromba.
“Abbiamo incontrato i nuovi stagisti in occasione dei provini e siamo davvero felici dei nuovi partecipanti che hanno mostrato ottime qualità e tanta voglia di fare bene insieme a noi. D’altronde quella realizzata con ‘Un canto mediterraneo’ – commenta Antonio Vasta - rimane una delle esperienze più belle della mia vita musicale. Una grande scommessa che aveva tanti elementi di rischio, che ha richiesto sacrifici da parte di tutti ma che credo rimanga una operazione unica nel panorama della musica siciliana. L’obiettivo è replicare, e addirittura superare, il successo e la gioia di quella esperienza”.
“L’obiettivo, da parte mia, come direttore artistico del Teatro Mandanici, in accordo con il sindaco Materia – aggiunge Sergio Maifredi - è quello di dare continuità alla positiva esperienza di ‘Un canto mediterraneo’ che ha portato alla formazione dell’Orchestra Popolare di Barcellona Pozzo di Gotto. L’orchestra è nata dal lungo lavoro fatto dai maestri Incudine e Vasta e dai loro collaboratori, intercettando talenti coltivati all’interno delle sentite tradizioni popolari della terra di Barcellona e di Pozzo di Gotto, esaltando il patrimonio artistico dei Visillanti, dei suonatori di zampogne a paru e di organetti, unendo generazioni anagraficamente distanti: i bambini del coro delle voci bianche, i giovani stagisti e la fascia in terza età che ha saputo restituire la poesia dei suoni e dei canti di epoche antiche. È chiaro che un patrimonio artistico e umano del genere, una volta amalgamato e portato in evidenza, non può essere abbandonato ma, al contrario, indirizzato verso più alti obiettivi”. Qual è, appunto, “Il canto di Nessuno”.
“Odissea è un testo fondativo della nostra civiltà e sempre nostro contemporaneo”, sottolinea Maifredi. “Basti dire che Bob Dylan, nel ricevere il Premio Nobel, lo ha citato come uno dei suoi tre libri fondamentali, dichiarandosi debitore verso Omero per molte sue canzoni che all’Odissea si sono ispirate. Volevo proporre un progetto ‘concept’, come una volta esistevano gli ‘album concept’: un progetto che avesse una storia forte, sostanzialmente nota al pubblico, su cui tessere dodici canzoni che da un lato raccontano di Odisseo e dall’altro raccontano di chi oggi è Nessuno, con la sua privata odissea, senza aedi, senza cantori. Un’Odissea mediterranea fatta di naufragi muti”.
Ed ecco emergere il tema forte, come quello della pace era sotteso a “Un canto mediterraneo”, quello del “mare che unisce” è sotteso a “Il canto di Nessuno”. “Sono ligure e lavoro a Barcellona Pozzo di Gotto: la Liguria e la Sicilia sono terre che conoscono il mare e le sue leggi. Sappiamo che in mare all’S.O.S si risponde sempre. Vorrei dar voce – conclude il direttore artistico - ai pescatori, agli uomini delle Capitanerie di Porto che, come Alcinoo, rischiando la propria vita e l’ira di Poseidone, si sono messi per mare per salvare Nessuno”.
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