Messina, 10 dicembre 2017 – Continuiamo così ad assistere alla politicizzazione dell’Università, che dopo essere diventata porto franco per la sigla del Masterplan, e dopo essersi trasformata in pozzo di voti per l’elezione dei suoi Dirigenti alle più importanti poltrone, diventa adesso luogo di approvazione delle politiche portate avanti dagli attuali governi. Di fronte a questo non possiamo tacere il nostro dissenso, non possiamo condividere i provvedimenti razzisti e xenofobi, adottati dall’attuale Ministro degli Interni.
Infatti, volendo analizzare l’operato di quest’ultimo, riteniamo una vera e propria ingiustizia diventata legge, che i Sindaci possano disporre del daspo urbano nei confronti di chiunque, secondo la loro più totale discrezione, sia ritenuto indecoroso, seppur di fatto non commettono alcun reato, criminalizzando così la povertà; riteniamo inaccettabile che un migrante non possa essere più giudicato direttamente da un magistrato, condizione ritenuta da molti non solo incostituzionale (art. 24, diritto alla difesa, art. 111, diritto a un giusto processo) ma anche in contrasto con l’art. 6 della Convenzione Europea sui diritti umani (diritto al contraddittorio).
Non ci sentiamo per nulla rappresentati dalla linea adottata da Unime, che negli ultimi anni è stata solita accogliere ed avvallare queste politiche anti sociali, per questo abbiamo deciso di non prendere parte alla cerimonia, che in questi anni ha solo sordamente applaudito i rappresentanti di queste.
Collettivo Studenti Indipendenti Unime
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