Per questi ultimi, la dinamica rimane pressoché nulla anche per le limitate pressioni inflative negli stadi a monte della distribuzione finale. L’apprezzamento del cambio dell’euro registrato nei mesi estivi ha contribuito a contenere le spinte nella fase di importazione: per i prezzi dei beni di consumo il tasso tendenziale è sceso in agosto (+0,9% da +1,5% in aprile); al netto degli alimentari si è ridotto a +0,3%. A livello di produzione, è rimasta stabile la crescita su base annua dei prezzi per i beni di consumo venduti sul mercato interno (+1,6% come in agosto).
Le aspettative degli operatori per i prossimi mesi sono di un’inflazione leggermente più dinamica. In particolare, in ottobre le imprese della manifattura che producono beni destinati al consumo hanno rivisto al rialzo le attese per i loro prezzi di vendita, con un aumento del saldo destagionalizzato tra chi dichiara intenzioni di rincari e diminuzioni nei listini; questo saldo ha raggiunto il valore più alto degli ultimi quattro anni. Anche tra i consumatori si delineano attese di maggiore dinamicità.
Prospettive di breve termine.
A ottobre l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato lievemente, continuando la fase di crescita iniziata a maggio anche se i giudizi e le aspettative dei consumatori circa la situazione economica del Paese sono risultati in peggioramento e le attese sulla disoccupazione in aumento. L'indice composito del clima di fiducia delle imprese ha mostrato miglioramenti diffusi ma non nel settore delle costruzioni (Figura 8). L’indicatore anticipatore registra una variazione marcatamente positiva delineando un rafforzamento della fase di crescita economica (Figura 9).
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