In proposito si ricorda che l'art. 31 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 42/2004) dispone che in caso di restauro o di interventi conservativi autorizzati su immobili sottoposti a vincolo delle Soprintendenze - che hanno il compito di valutarne la tutela e conservazione e di richiederne interventi di manutenzione -, il proprietario, il possessore o il detentore del bene che abbia dato corso a detti interventi a spese proprie possa ottenere i contributi statali previsti.
Il lento e farraginoso meccanismo di erogazione di questi contributi - che si aggiunge ai limiti delle disponibilità che il Ministero alloca annualmente - ha portato all'accumulo di debiti nei confronti dei privati che ammontano, come detto, a oltre 97 milioni di euro.
Il disegno di legge di bilancio per il 2018 ha ora stanziato, per ogni anno relativo al triennio 2018-2020, la somma di 60.167,301 euro da destinare all'estinzione dei debiti pregressi.
L'auspicio è che non si incorra in nuovi ostacoli burocratici e si renda così finalmente giustizia ai proprietari interessati.
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