Messina, 12 aprile 2017 - All’alba di questa mattina è scattata l’operazione “Tekno”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina e condotta dalla Dia di Catania. Su richiesta del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, il gip ha emesso dodici provvedimenti nei confronti di dirigenti e dipendenti del Cas, accusati di turbativa d’asta, truffa e falso. Per sei di loro è scattata l’interdizione. Per gli altri il gip ha disposto il sequestro dei conti correnti dove la Direzione investigativa antimafia ha già bloccato circa un milione di euro.
I provvedimenti sono stati emessi, su richiesta del Procuratore Aggiunto Sebastiano Ardita e del Sostituto Procuratore Stefania La Rosa della Procura della Repubblica di Messina, a seguito di una laboriosa indagine – svolta, oltre che con i tradizionali metodi investigativi, anche con l’utilizzo di moderni sistemi tecnici di captazione – che ha consentito di accertare l’indebito percepimento di incentivi progettuali gestiti dal Cas. per attività di specifica competenza e mai portate a termine, ovvero esistenti solo sulla carta, ed in forza delle quali venivano distribuite “a tavolino” somme di denaro non spettanti ad un gruppo ristretto di dipendenti del citato consorzio.
Provvedimento di sequestro per Carmelo Cigno, Letterio Frisone, Carmelo Indaimo, Antonio Liddino, Antonino Francesco Spitaleri. Conti correnti bloccati pure per Antonio Lanteri, Stefano Magnisi, Angelo Puccia, Gaspare Sceusa, Alfonso Schepisi e Anna Sidoti per i quali il gip Tiziana Leanza ha pure l’interdizione dai pubblici uffici.
Per l'ing. Anna Sidoti, sindaco di Montagnareale, il provvedimento di sospensione riguarda solamente la sua attività professionale presso il Cas e non anche la carica pubblica.
Destinatari dei provvedimenti
Disposta la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio, per la durata di mesi 6, nei confronti di:
- Antonio Lanteri, nato a Messina il 23.08.1953;
- Stefano Magnisi, nato a Furnari (ME) il 16.01.1953;
- Angelo Puccia, nato a Castelbuono (PA) il 29.02.1960;
- Gaspare Sceusa, nato a Barcellona (ME) il 19.08.1955;
- Alfonso Schepisi, nato a S. Piero Patti (ME) il 10.10.1952;
- Anna Sidoti, nata a Montagnareale il 07.01.1972.
Carmelo Cigno nato a Palermo il 23.09.1948;
Letterio Frisone, nato a Messina il 06.02.1953;
Carmelo Indaimo, nato a Ficarra (ME) il 25.08.1946;
Antonino Francesco Spitaleri, nato a Roccella Valdemone (ME) il 12.11.1949;
Antonino Liddino, nato a Messina il 20.09.1948;
Corrado Magro, nato ad Avola (SR) il 30.10.1947.
L'attività investigativa è coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, Sezione Operativa di Messina, Centro Operativo di Catania. Con il supporto dei Centri Operativi di Reggio Calabria, Palermo e Caltanissetta è stata data esecuzione ai provvedimenti per l’applicazione di misure cautelari personali e reali nr. 32/15 R.G.N.R. – nr. 750/15 R.G.GIP, emessi il 30 marzo e l'11 aprile 2017 dal G.I.P. del Tribunale di Messina.
L’operazione di polizia denominata “Tekno– Incentivi Progettuali” vede coinvolti 57 indagati, tutti dipendenti del C.A.S., epilogo dell’originaria indagine “Tekno”, culminata nel novembre 2014 nell’esecuzione di ordinanze cautelare personali e reali, in particolare nella sottoposizione agli arresti domiciliari di 8 persone e nella comminazione ad altri due soggetti della misura interdittiva del divieto di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.
DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CAS FARACI
Il Presidente Rosario Faraci – profondamente rammaricato per gli sviluppi della vicenda giudiziaria su fatti risalenti al 2012 e 2013 – manifesta, anche a nome della Amministrazione e della Direzione Generale, la totale fiducia nell’operato della Magistratura.
Il CAS procederà, secondo legge, ad adottare ogni conseguente provvedimento, come per legge, nei confronti dei dipendenti in servizio destinatari delle misure interdittive disposte dal Magistrato.
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