VisitINPS Scholar: Chiara Binelli, Dipartimento di Economia, Metodi Quantitativi e Strategie di Impresa, Università di Milano-Bicocca e Centro per la Ricerca e il Progresso Sociale
Utilizzando un questionario, somministrato ad un campione di 1238 giovani laureati fra il 2011 e il 2013, contenente domande su aspettative professionali e di reddito, lo studio costruisce una banca dati che consente di ottenere una misura precisa del grado di variabilità del salario e dell’instabilità occupazionale che i giovani fronteggiano, e di valutare l’impatto di questa instabilità su scelte e comportamenti.
La banca dati è stata arricchita da variabili economiche di contesto (ammontare e durata dei sussidi di disoccupazione, salari medi e proporzione di contratti a tempo determinato per provincia) dagli archivi INPS che consentono di tenere conto di come le aspettative occupazionali e di reddito dipendono dalle caratteristiche del mercato del lavoro in cui i giovani si trovano.
I primi risultati mostrano che i giovani laureati italiani senza lavoro devono far fronte ad una fortissima instabilità occupazionale e di reddito: il 60 per cento si aspetta una bassa probabilità di iniziare a lavorare nei prossimi 12 mesi e di trovare lavoro senza utilizzare contatti personali e famigliari; l’80 per cento si aspetta una bassa probabilità di trovare un lavoro che offra tutela previdenziale e copertura pensionistica adeguata; oltre il 70 per cento si aspetta di essere assunto per non oltre un anno, e il 53 per cento per non oltre 6 mesi. L’80 per cento si aspetta di ottenere un guadagno mensile netto non superiore a 1,200 euro e si aspetta di non riuscire a guadagnare più dei proprio genitori, quando il 68 per cento del campione ha entrambi genitori non laureati.
Avere contatti personali e famigliari e potersi rivolgere alla famiglia di origine in caso di difficoltà economiche sono i fattori principali che riducono instabilità occupazionale e di reddito, risultato che conferma l’importanza dei network famigliari come principale meccanismo di supporto economico e la mancanza di meritocrazia che caratterizzano il mercato del lavoro italiano.
Infine, coerentemente con un’ampia letteratura precedente, i risultati mostrano come le aspettative siano determinanti fondamentali delle scelte individuali. In particolare, instabilità occupazionale e di reddito riducono la ricerca del lavoro, la soddisfazione con il processo politico democratico, l’intenzione di avere figli, l’ottimismo sulle prospettive future e la soddisfazione con la propria vita. Come suggerisce l’intuizione, i risultati mostrano che solo se un individuo si aspetta di trovare un lavoro percepito come stabile e duraturo, si sentirà in grado di pianificare per il futuro.
Ne consegue che la condizione di disoccupazione dei giovani ha effetti molto ampi e di lungo periodo.
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