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60MO ANNIVERSARIO DEI TRATTATI DI ROMA: “IL RILANCIO DELL’EUROPA: DALLA CONFERENZA DI MESSINA AI TRATTATI DI ROMA: 1955-1957”

e celebrazioni per il 60mo anniversario dei Trattati di Roma

Il Vertice del prossimo 25 marzo in Campidoglio, nella cornice della Sala degli Orazi e Curiazi che nel 1957 ospitò la firma dei Trattati di Roma, sarà un appuntamento di grande rilevanza per celebrare i risultati di 60 anni di integrazione e lavorare concretamente sul futuro del progetto europeo.

Oltre a contribuire alla definizione dei contenuti e degli obiettivi del Vertice, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha deciso di promuovere una serie di eventi in Italia e nel mondo attraverso la propria rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.Il 16 marzo 2017 si è tenuto alla Farnesina un Convegno storico internazionale sui Trattati di Roma con i massimi esperti di storia dell’integrazione, in collaborazione con l’Istituto Universitario Europeo di Firenze e sotto il coordinamento dal Prof. Antonio Varsori, Presidente dello European Union Liaison Committee of Historians.n tale occasione, è stato presentato il primo volume della nuova raccolta tematica dei documenti diplomatici italiani, con una prefazione del Ministro Angelino Alfano, intitolato “Il rilancio dell’Europa: dalla Conferenza di Messina ai Trattati di Roma: 1955-1957”, che documenta l’azione della diplomazia italiana negli anni cruciali che hanno portato alla firma dei Trattati di Roma.

La conferenza di Messina si tenne nel 1955, dal 1º al 3 giugno, a Messina.

Fu una riunione interministeriale dei sei stati membri della CECA. Parteciparono alla conferenza i ministri degli esteri dei sei paesi, Gaetano Martino per l'Italia, Jan Willem Beyen per i Paesi Bassi, Antoine Pinay per la Francia, Joseph Bech per il Lussemburgo, Walter Hallstein per la Repubblica Federale Tedesca e Paul-Henri Spaak per il Belgio.

La conferenza, iniziata in un clima non particolarmente felice per la recente bocciatura da parte del Parlamento francese dell'accordo sulla CED (Comunità europea di difesa), proseguì non senza qualche difficoltà nei primi due giorni dei lavori, ma sorprendentemente il terzo giorno, alla conclusione della conferenza, venne resa nota quella che viene conosciuta come "dichiarazione di Messina" (ovvero Risoluzione di Messina), attraverso la quale i sei paesi enunciavano una serie di principi e di intenti volti alla creazione della Comunità europea dell'energia atomica (o Euratom) e di quello che diverrà, nel volgere di due anni con la firma dei Trattati di Roma del 1957, il Mercato Europeo Comune (MEC, istituito insieme alla CEE, poi CE ed infine UE).




Figlio di Antonino Martino, più volte sindaco di Messina, si laureò in medicina all'Università di Roma nel 1923. Si dedicò alla ricerca scientifica svolta inizialmente all'estero presso la Clinica Medica dell'Università di Berlino e successivamente nel reparto di medicina interna dell'ospedale Sant'Antoine di Parigi.[1] Allievo del fisiologo Giuseppe Amantea, nel 1934 divenne professore di Chimica biologica, e l'anno successivo di Fisiologia umana, all'Università degli Studi di Messina. Rimase all'Università di Messina, di cui fu anche rettore dal 1943 al 1954, fino al 1957 quando successe ad Amantea nella cattedra di Fisiologia umana alla Sapienza di Roma, di cui divenne rettore dal 1966 al 1967.

L'attività politica[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1948 fu eletto deputato alla Camera nelle fila del Partito Liberale Italiano e divenne vice presidente della Camera. Rieletto deputato nel 1953 nel Collegio unico nazionale, tornò a fare il vice presidente dell'assemblea fino a quando divenne Ministro della Pubblica istruzione durante il Governo Scelba nel settembre 1954. Diviene in seguito ad un rimpasto Ministro degli affari esteri, carica che mantiene anche nel I Governo Segni fino al 1957.[2] Una convinzione diffusa in quegli anni fece dimettere il titolare Attilio Piccioni a seguito del coinvolgimento del figlio nel cosiddetto Scandalo Wilma Montesi.[3]

L'impegno europeo[modifica | modifica wikitesto]

I "tre saggi della Nato", ministri degli esteri di Norvegia, Italia e Canada: Martino è al centro tra Halvard Lange (sin.), e Lester Pearson
Protagonista del rilancio europeo a metà degli

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